Abramo in valle Bormida

Tracce d'Egitto sul Lago Maggiore


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Inviato da: Massimo Rovani il October 02, 2002 at 12:02:43:

Carlo,
Mauro,
cosa pensate di questa notizia alla luce delle
vostre ricostruzioni?
vi riporto inegralmente l'articolo scritto da
Claudio Ferrari su un sito di egittologia.

"09/07/02 TRACCE DI EGITTO SUL LAGO MAGGIORE?
La cultura di Golasecca, località sorta sulle
sponde del fiume Ticino a ridosso del lago
Maggiore, nacque e prosperò tra il X e il V
secolo avanti Cristo.
Il fiume Ticino, emissario del lago Maggiore,
poco dopo essere uscito dal lago forma un'ansa
che un tempo era caratterizzata da forti rapide
che rappresentavano un'ostacolo difficile da
superare per le imbarcazioni dirette a nord (ora
questa caratteristica del Ticino è scomparsa con
la costruzione di una diga che regolamenta il
livello del lago).
Così, per oltrepassare l'impedimento, le
imbarcazioni erano costrette a scaricare il
proprio carico poco prima delle rapide per poi
reimbarcarlo subito dopo.
Furono dunque costruiti due porti, di cui oggi
non rimane più nulla, per agevolare le
operazioni.
Del porto settentrionale si è individuata la
zona: si tratta di una piccola insenatura del
lago pochi metri a nord dell'attuale ponte di
Sesto Calende.
La cultura di Golasecca nacque dunque grazie
all'obbligato passaggio delle merci che portarono
commercio e una discreta ricchezza e morì quando
le popolazioni meridionali (es. Etruschi)
scoprirono un nuovo passaggio sul Mincio per
commerciare con il nord.
Gli scavi archeologici, iniziati con una certa
frequenza solo negli anni 90, hanno portato alla
luce alcune tombe e diversi ritrovamenti tra cui
dei vasi decorati con sfingi alate e con scene di
uomini e animali con perfetta impostazione
egiziana.
E' dunque vero che l'antico Egitto, seppur
indirettamente, lasciò le sue tracce anche sul
lago Maggiore? La risposta è sì.
Probabilmente, in seguito all'invasione dei
popoli del mare in Egitto, avvenuta intorno al
1200 a.C. e respinta dal faraone Merenptah,
questi popoli invasori, tra cui Tusha (etruschi),
Sakaleshu (siculi) e Shardana (sardi),
importarono e diffusero nelle loro regioni alcune
caratteristiche della civiltà egizia.
Così il mito della sfinge, la raffigurazione
dell'uomo di profilo ma con alcune
caratteristiche disegnate di fronte e lo stile di
disegnare le azioni quotidiane su più righe per
rappresentarne la prospettiva giunsero, dopo vari
scambi, fin sulle rive del lago Maggiore."



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