Inviato da: carlo il October 02, 2002 at 08:37:55:
In risposta a: Re: CUNEIFORME 8 - Ezen
Inviato da carlo il October 02, 2002 at 05:30:02:
: : una piccola precisazione per Carlo,
: : Non è che i sumerologhi esperti non conscano
: : "ezen".
: : nel mito EN KI AND NINHURSANGA alle righe che
: : citi non c`è "e z e n" ma bensì "EZEN ki"
(con
: KI
: : trascritto in alto a destra in quanto
: : determinativo per NOMI DI LUOGO).
: : si tratta quindi di un nome di luogo (ed
: infatti,
: : secondo le convenzioni del sito viene
: trascritto
: : in color verde) ed i nomi di luogo non si
: : traducono.
: : il punto inter. nella traduzione si riferisce
: al
: : fatto che non si sa di che luogo si tratti.
: : inoltre la lettura è incerta ed infatti è
: : trascritto "EZENki", e non "ezen ki".
: :
: : "EZENki" è attestato in testi economici in
: : periodo presargonico e sargonico, ma non si
sa
: se
: : è lo stesso luogo.
: : Westenholz in OSP1 trascrive "bad x".
: : solo per puntualizzare che i sumerologhi (io
: non
: : mi metto tra questi) conoscono "ezen" e
quello
: : che non consce "ezen" sei tu.
: Grazie tante.
: Giro anche a te, che non sempre dialoghi,
questa:
: Favilla
: Massimo,
: osserviamo una favilla uscire dal fuoco. La
: scintilla presto annerisce. Un antico poteva
: dire: un pezzetto di luna va agli inferi. La
: fuliggine ha questa vita: in veneto –fu(l)isca
: (favilla) che diventa calizen. In piacentino:
: calusin. Sin è dio della luna a UR III, Calu è
: dio oltretomba etrusco. Calusna: Calu * Luna.
: Cali * Zen, in veneto, dove Zen è ZU EN, luna.
: Ful, di fuliggine, radica in HUL, sumero (dove
la
: f viene contenuta nella h). HUL è sia ‘cattivo’
: che ‘gioia’. HUL GAL è il diavolo, da cui GAL
HUL
: > Calu.
: Grazie della favilla.
Demone Socrate,
fa’ che l’illuminazione zen di Manuel duri
e che non annerisca subito in calìzen.
Manuel,
non solo ‘io non sono sumerologo’ (esperto in
sumero)
so anche di non conoscere la lingua sumera e non
manco di dirlo:
pesco parole dal sumero.
Però so di non essere deficiente, pur ammettendo
che quello che non so supera di molto ciò che
credo di sapere. Neanche tu sei un deficiente
(anche se il tuo Manuelito continua a dire questo
a me).
Tu stai per laurearti in sumero. Quando sei umile
(così) lo meriti.
La tua correzione ezen ki mi è molto gradita. A
me piace imparare. Non mi piace insegnare.
Parlare serenamente con me non ti prostituisce.
Sei un DUB SAR quando chiarisci i dubbi; sei un
SARRUMA quando vinci la specifica battaglia, non
quando grugnisci a vuoto contro il nemico.
E’ legittima la tua diffidenza verso i miei
collegamenti teonomasiologici ed io l’accetto ben
volentieri (non mi aiuta il consenso acritico, ma
la fredda osservazione e la puntuale correzione –
come ezen ki-).
Ti chiedo di provar a passare dal post negativo
al post didattico. Mi puoi trovare di più su
ezen? Si può cercare una storia del
sumerogramma/parola? Mi puoi indicare chi leggere
perché ne può aver parlato?
Riguardo alla teonomasiologia.
Riflettiamo su onomasiologia. Una lingua non
passa in un’altra (l’hai ben detto). Neanche il
latino è passato in italiano. Le singole parole
sì. E non passano con regole viste da una
grammatica. Questa è la base della ricerca di
Semerano. La sua linguistica è grandiosa per
questo motivo, dal mio punto di vista. E’ il
punto di vista di un sociologo, che accetta, da
uno che ragiona così, l’assunto –la linguistica
storica arriva prima di ogni altra disciplina-.
Quello che arriva prima (con questo modo di
ragionare) ha titolo per insegnare agli altri. E
ci riesce sempre, quando sia umile.
Tu fai partire la tua illuminazione zen se ti
spogli di quel che credi di sapere e di concentri
sulla domanda da fare. Io ti chiedo: da dove ezen
(visto che le sillabe originarie sumere sono
bilettere o quasi –non quadrilettere-)? Puoi
silenziare l’insulto, rispondere e, magari,
controdomandare –se hai voglia di sfogare il tuo
demone?
Ciao,
Carlo
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