Inviato da: Dario il March 18, 2002 at 00:52:20:
In risposta a: SUQAMUNA 2
Inviato da giuseppe il March 16, 2002 at 23:07:51:
Caro Giuseppe, ho trovato la fonte che ti ha
ispirato la domanda sulla popolazione Klash, vale
a dire il sito
http://utenti.tripod.it/studipoliteisti/minoraze.h
tm; forse avevo gia’ sentito parlare in qualche
documentario TV (tipo ‘Passaggio a Nordovest’)
del fatto che riescono a mantenere la loro
diversita’ culturale-religiosa, schiacciati tra
paesi che professano religioni di stato
abbastanza integraliste, solo grazie al loro
isolamento geografico.
Quello che mi incuriosisce e’ pero’ la tua
domanda principale: se esiste la conferma di una
relazione fra le culture arcaiche giapponesi e
quelle paleoindoeuropee. Se parli di conferma mi
pare di capire che gia’ possiedi delle fondate
supposizioni o indizi. Di che natura: culturale
(cultura materiale, manufatti, tecnologie;
cultura spirituale – ammesso che sia possibile
ricostruirla con un certo grado di
verosimiglianza – religiositŕ, mitopoietica),
linguistica (eventuali parentele ipotizzate tra
protolingue), genetica? Devo ammettere che non ne
ho mai letto nulla, anche perche’ le culture
dell’estremo oriente non rientrano nel mio
orizzonte di interesse, e forse potresti dirmi tu
qualcosa in merito. Mi sento solo di aggiungere
che se il motivo unificatore lo si individua
soltanto nel culto del cavallo, e’ un po’ poco:
il cavallo era presente in tutta la simbologia
sacra europea del paleolitico superiore (pitture
parietali e ‘mobiliari’) e, sembra, non come
animale sacro o totemico, ma come portatore di
una valenza simbolica che non comprendiamo bene,
ma che e’ forse legata alla sessualita’ (Cfr ‘Le
religioni della preistoria’ di A.Leroi-Gourhan).
Ora un simile processo di astrazione operato su
un animale cosi’ rilevante nell’economia dei
nostri predecessori mi sembra abbastanza naturale
da dar luogo a similari processi di convergenza
culturale in altre parti del mondo o in altre
epoche, senza necessariamente presupporre tra le
varie evidenze un rapporto di causalita’. Se
invece ti riferisci a parentele genetico-
linguistiche, di quelle studiate, per intenderci,
dal genetista Luca Cavalli-Sforza (‘Geni, popoli
e lingue’), non mi sembra che tali studi
suffraghino nel periodo cui tu ti riferisci
(immagino circa 5000-3000 a.C.) delle relazioni
tra la cultura paleoindoeuropea e quella ‘proto-
giapponese’.
Piuttosto un possibile nesso culturale-
linguistico che qualcuno ipotizza
(http://www.geocities.com/Tokyo/Temple/9845/sumer.
htm) in epoca molto piu’ antica, che a me piace
molto, e che penso piacera’ anche a Carlo, e’
dato dalla presunta apparteneza del sumerico alla
famiglia linguistica austronesiana (lingue del
Pacifico), che comprende le lingue autoctone
dravidiche dell’India (precedenti l’invasione
ariana) e, tra l’altro, il Giapponese. Percio’,
se la cultura sumerica ha’ cosi’ sensibilmente
influenzato la civilta’ occidentale, e se
dall’altra parte (data per buona l’ipotesi) si e’
spinta con popolazioni affini alla conquista
dell’oriente costiero, per la proprieta’
transitiva la relazione che dici tu dovrebbe
anche trovarsi.
Ciao. Dario
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