Abramo in valle Bormida

Polvere, sabbia, stelle, infinità: metafore per "infinità"


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Inviato da: Massimo il November 01, 2002 at 13:20:13:

"Renderò la tua discendenza come la polvere della
terra: se uno può contare la polvere della terra,
potrà contare anche i tuoi discendenti ...e la
terra che vedi io la darò a te e alla tua
discendenza per sempre" (Gen. 13:15,16).

"Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a
contarle … tale sarà la tua discendenza...alla
tua discendenza io ho dato questa terra" (Gen.
15:5,18).

"Renderò molto numerosa la tua discendenza, come
le stelle del cielo e come la sabbia che è sul
lido del mare; la tua discendenza si impadronirà
delle città dei nemici. Saranno benedette per la
tua discendenza tutte le nazioni della terra"
(Gen. 22:17,18).

Anassimandro potrebbe avere usato come una
metafora il termine apeiron, intendendo con esso
comunque non il principio ontologico ma quello
della degenerazione. Un significato diverso da
quello biblico per la stessa metafora:

"In ciò da cui gli esseri traggono la loro
origine, ivi si compie altresì la loro
dissoluzione, secondo necessità: infatti
reciprocamente scontano la pena e pagano la colpa
commessa, secondo l'ordine del tempo".




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