Abramo in valle Bormida

Re: Le Tavole Eugubine: cosa sono?


Elenco dei messaggi

Inviato da: CARLO il March 18, 2002 at 18:58:37:

In risposta a: Le Tavole Eugubine: cosa sono?
Inviato da Dario il March 18, 2002 at 13:25:04:

: Vorrei chiedere a Mauro, e eventualmente agli
: altri partecipanti a questo forum, se ha mai
: letto la traduzione delle Tavole Eugubine,
: proposta ancora negli anni quaranta da quel
: grande linguista e storico delle antichita'
: italiche che fu Giacomo Devoto, e considerata
dal
: Grande Accademico (... pronuncio questo nome
: sottovoce e con deferenza) come la versione
: normativa.
: E se l'ha letta (e' stata ristampata qualche
: decennio fa in edizione economica
: tra i Sansoni Universita', reperibile fra i
: Remainders), che cosa ne pensa rispetto alle
sue
: ipotesi.
: Voglio precisare che la versione del Devoto e'
la
: fase conclusiva, o almeno imprescindibile, di
un
: processo di elaborazione del testo iniziato
: nell'ottocento da studiosi tedeschi (150 anni
: sono piu' dei 90 di Semerano...), e dunque non
: nasce dal nulla come certe 'traduzioni'
: dall'etrusco (ci sono e ci sono state in
: circolazione piu' grammatiche etrusche che
: latine: ne dedurreste che l'etrusco e' piu'
: conosciuto del latino? No, fa piu' audience e
: incrementa le vendite, in tempi di
: globalizzazioni culturali).
: A me quella versione piace molto e la trovo
: assolutamente convincente, perche e'
: organica, intrinsecamente coerente, e coerente
: con il contesto storico-culturale, non e' la
: giustapposizione di parole avulse dal contesto e
: rese ad orecchio con le lingue che si sono
: studiate a scuola o per hobby.
: Insomma, da' soddisfazione e insegna molto. I
: suoi limiti? Il progresso filologico sulla
lingua
: umbra, a seguito di eventuali nuovi fortunosi
: reperimenti, potra' definire meglio il
: significato di certe parole o espressioni, ma
il
: contesto semantico complessivo, riguardante una
: complessa cerimonia cultuale, restera'
CERTAMENTE
: invariato, e non perche lo dico io. Un altro
: limite (?) del Devoto e' forse il suo esser
stato
: troppo devoto (!) al dogma dell'indoeuropeismo
e
: della funzione tripartita di dumeziliana
memoria.
: Se questo e' un limite, riguarda pero' la sua
: INTERPRETAZIONE dei dati, e non la
: sua ENUNCIAZIONE degli stessi (cercando di
: distinguere i fatti dalle opinioni).
: Senno' diciamoci chiaramente: a me non mi frega
: niente di quello che dice il Grande Accademico,
: anzi, lo aborro, perche' sono in una fase in
cui
: voglio emanciparmi dai 'genitori'.
: E per far questo reinterpreto tutto come mi
: garba. E a me mi garba interpretare tutto in
: chiave esoterica, perche e' certo che queste
: scritture antiche contengono messaggi oltre il
: livello di comprensione di noi posteri
: materialisti (si vada a rileggere i curiosi e
: inquietanti tentativi di intepretazione dei
: geroglifici, prima dell'arrivo di uno
: Champollion, in una qualche storia delle
: decifrazioni).
: In questo caso che dire... mancherebbe il
: confronto. Avete mai provato a contestare un
: mormone sulla storicita' e attendibilita' del
: libro di Mormon? Io l'ho fatto, ma
all'obiezione
: che la preghiera sincera ci garantva sulla sua
: veridicita', mi cadevano le braccia.
: Mi piacerebbe poi sapere perche accanirsi sulle
: tavole eugubine, e non per esempio sul Liber
: Linteus di Zagabria (il piu' lungo monumento
: pervenutoci miracolosamente della lingua
: etrusca): chissa' quali rivelazioni ne
potrebbero
: sortire!
: Ciao. Dario

: L'indoeuropeismo di Devoto non fu adesione
formale, ma fede sostanziale. Non mi ritengo in
grado, però, di giudicare la sua opera di
traduzione, data la sua profondità di linguista,
quanto le sue posizioni filosofiche di principio.
Credo che sia l'onomasiologia il fronte della
Linguistica Storica, e che il riconoscimento
corretto delle parole nei nomi preceda la
possibilità di traduzione delle frasi, perchè i
nomi sopravvivono alla lingua (KAR UL, a
proposito di scherzi bizzarri, è il nome del
Papa, che mostra una lettura rovescia di KAR LU).
Credo che sia la Teonomasiologia il fronte della
Sociologia della Protostoria. Non sono e non mi
atteggio a linguista. Credo che il Liber Linteus
andrebbe letto con il filtro della
Teonomasiologia. Sono analisi da fare con calma.
Se non bisticciamo su questioni di tifo, credo
che potremmo fare dei passi in avanti insieme.
Parlo a chi ama capire qualcosa in più sulle
origini. Non a chi dovesse atteggiarsi a quel che
ne sa abbastanza.
Domando: non è bizzarro che non ci sia ancora una
sociologia della protostoria? Qualcuno dubita che
tutte le società della protostoria legittimassero
il potere sulla base della teologia? Qualcuno
dubita del fatto che i nomi venissero composti
dall'ABA sulla base della Teonomasiologia? A Dario
necessita l'intervento di un Grande Accademico
per credere a questo? Per Grande Accademico non
intendo addirittura un illustre defunto;
basterebbe un titolato che si degnasse di parlare
con i non titolati e tranquillizzasse con i
suoi 'non so' i più timorosi. Ma, fuggono! Sembra
che i GA siano come i vecchi libri polverosi, che
non si lasciano consultare dai laici, pardòn,
dai 'non scienziati'.
Visto che Dario dice di non avere questa
devozione, mi vuol spiegare perchè manchi da ogni
enciclopedia il termine teonomasiologia, mentre
pure si ritrova quello di onomasiologia? Non lo
trova uno spunto su cui riflettere (sul fatto che
manca non una parola, ma una disciplina chiave)?
AP LU, il nome etrusco di Apollo, lega con AP PU,
Hurrita. La lettura AP UL LU, che Dario non si
permette, senza il consenso di un GA, e che
irride perchè io GA non sono, introdurrebbe ad un
discorso dialogante, anzichè irridente e
sfuggente. Vogliamo parlare, senza tifo e
presunzione di questo?
Sulle tavole eugubine accetto la segnalazione di
Mauro, che osserva la V tavola con strutture ad
anta.
:




Messaggi correlati:



Oggetto:

Commento: