Abramo in valle Bormida

Re: Passato, presente, futuro


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Inviato da: Mercurio il June 01, 2003 at 11:03:10:

In risposta a: Re: Passato, presente, futuro
Inviato da carlo il June 01, 2003 at 05:22:10:

In
tale
: realta' i transiti dei pianeti magari non
: influenzano "direttamente" ma vengono usati
come
: calendario per regolamentare ogni cosa,

Sarebbe a dire: il sole non fa crescere le piante
ma viene usato comunque per dare un calendario
alle semine e ai raccolti. "L'astrologia gioca un
ruolo molto importante nella vita di molte
persone: tuttavia le sue affermazioni di fatto
sfuggono ad ogni tentativo di verifica." Questo
ragionamento uno lo può fare finché per lui non
sia provata l'influenza degli astri. Per gli
scettici, le monumentali statistiche di Gauquelin
(gli oltre 100.000 casi lavorati che hanno
resistito - ormai è quasi mezzo secolo - ai
tentativi di demolizione di astronomi,
matematici, statistici & scientisti vari, ivi
incluso il CSICOP americano), le statistiche di
Ciro Discepolo, coadiuvato da Luigi Miele,
sull'ereditarietà astrale, certificate
metodologicamente corrette dal dipartimento di
Matematica e statistica dell'Università Federico
II di Napoli, spero non siano tutta roba da
buttare. A volte a vedere come tanti ci credono
senza intelligenza viene voglia di negare tutto,
ma poi devi pensare che credere o non credere
sono atteggiamenti che non hanno rapporto con la
realtà ma con la parte di realtà utilizzata
bassamente per il proprio comodo, e che non
devono influenzare un giudizio obiettivo. Che i
transiti planetari possano essere utilizzati
collettivamente per dare una certa prevedibilità
al proprio mondo mentale non vuol dire che la
realtà delle influenze planetarie si esaurisca in
ciò e possa essere così liquidata come
scaramanzia. E'invece fantasia credere che
pensare collettivamente qualcosa determini la
realtà della cosa: se qualcosa è pensata
universalmente vuol dire che qualcosa induce a
pensarla, non certo la collettività e questo
perché, una volta esclusa l'autodeterminazione
cosciente del singolo, resta soltanto l'ipotesi
di un inconscio collettivo, che non potrebbe
essere prodotto ma dovrebbe essere causa del
pensiero stesso del singolo e si dovrebbe
comunque continuare a supporre la realtà delle
influenze astrali, tra quelle efficienti.
Carlo scrive: E' il punto di vista ciò che conta.
E' vero anche per l' astrologia:
l'interpretazione degli eventi condiziona il
rapporto con gli eventi stessi: è abbastanza
facile da dimostrare da soli, cambiando il nostro
atteggiamento riguardo a qualcosa e vedendo come
l'intera realtà soggettiva si modifichi. Queste
sono verità spirituali venerabili. C'è un'azione
selettiva o di filtro che viene calibrata da
diversi fattori, quali l'attenzione cosciente e
gli stati emotivi. E' soprattutto per questi
ultimi che gli avvenimenti descritti dai
transiti, passano attraverso quel filtro (emotivo
oltre che interpretativo, avvinto in qualche modo
al tema natale)che appartiene al singolo, prima
che alla collettività. In astrologia non si
tratta soltanto di sapere quali fatti realmente e
oggettivamente accadono, ma quali fatti sarano
selezionati dal "sistema personale". Non sono
eventi necessariamente vincolanti per tutti, lo
diventando individualmente. I condizionamenti
dell'infanzia sono riconosciuti dalla psicologia,
quelli di nascita sono riconosciuti
dall'astrologia, che presume di leggere nella
scrittura celeste le influenze primarie che
agiscono sulla psiche, confortata sia dalla
tradizione sia dalla sperimentazione, con tutte
le difficoltà connesse alla sua "ripetibilità".





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