Abramo in valle Bormida ( Italia, "fegato del mondo" )

Pan, dal monte Ubanu

Plutarco, vissuto duemila anni fa, ci racconta che un navigatore aveva sentito voci misteriose in mare aperto annunciare che il grande Pan era morto. L'espressione "il grande Pan e' morto" divenne poi una metafora indicante la fine di una societa'. Dai filosofi neoplatonici e cristiani che lo resero simbolo del paganesimo morente, ai pensatori del secolo scorso:

Se in questo brano Proudhon si riferisce a tempi molto piu' recenti, le voci misteriose sentite dal navigatore della leggenda sono voci risalenti a piu' di duemila anni fa. Plutarco non era a conoscenza di cosa rappresentasse PAN. Solo ai tempi di Alessandro Magno, per dirne una, fu inviato un esperto geografo in missione ufficiale e ci fu la scoperta che l'Adriatico (che forse conoscevano per via balcanica) e lo Ionio praticamente erano un mare unico. Ma chi era PAN? Sappiamo come fosse dio dei culti pastorali e parecchio diffuso in ambiente italico, e la sua figura (meta' uomo, meta' caprino) ricorda molto i pascoli delle montagne.

Il monte Cervino (altresi' detto Matterhorn) viene chiamato UBANU nel fegato-mappa babilonese ed e' il simbolo dell'intera regione. Dare per morto PAN (la regione del monte UBANU) era un riferirsi all'antica civilta' presente nella nostra penisola, una civilta' pastorale ormai quasi scomparsa al tempo dei Greci.

Oltre che PAN, dallo stesso UBANU discende anche il dio montagna PEN, presente e ben diffuso sia tra i Celti che tra i Liguri.

Possiamo ben dire, nello riscoprire gli antichi fasti della nostra penisola, che se mai in passato Pan fosse morto, abbiamo ora un Pan redivivo!