Le stirpi ibero-liguri nell'Occidente e nell'Italia antica

Liguri: § XVI

Ma se i Liguri non sono di sangue celtico e neppure ariano, come ci siamo studiati di dimostrare, non si dovranno per avventura classificare fra i popoli turanici ed Ugro–finni, da cui si credette lungamente, e pei primi tuttavia si crede fosse abitata gran parte dell’Europa nell’età preistorica, e la cui popolazione dei tempi storici sarebbe stata appunto il risultamento del sovraimporsi, mescolarsi e confondersi in misura e proporzioni diverse delle genti ariane colle turaniche; sicché mentre nella maggior parte prevalsero in termini più o meno assoluti il tipo e le consuetudini dei conquistatori, in alcune poche contrade però si mantennero presso che integri quelli dei primi abitatori? Giustiniano Nicolucci, che studiò proondamente la quistione entro i limiti dei progressi delle ricerche preistoriche di 15-20 anni fa, specialmente in ordine ai Liguri in una bella e ben meditata monografia, già da noi più volte ricordata colla debita lode (70), professa esplicitamente questa opinione. Ed affermando, che gli antichi Liguri furono in Italia quello dei popoli, che meno si confuse colle stirpi ariane, lo classifica recisamente fra i Turanici e Ugro–finni (p. 52) e conforta la sua conclusione col duplice argomento della filologia e antropologia comparata. A questo scopo reca numerosi giudizi conformi di filologi illustri, dotti nella lingua basca e nelle lingue ugro-finne, e principalmente del principe L. Bonaparte, che abbiamo detto essere molto profondo e cultore passionato di quegli studi (71). I quali però, pure ammettendo alcune affinità degli idiomi uralo–finni col Basco, non le consideravano ancora come sufficienti a provare l’analogia di quelle lingue, e tanto meno la fratellanza di stirpe dei popoli che le parlavano; sicché Nicolucci medesimo non osava venire a conclusioni assolute, benchè confidasse negli ulteriori progressi della scienza, che finora riuscirono contrari alle sue speranze. Perciocchè dimostrarono che i Finni, ad esempio, ai quali il Nicolucci specialmente si riferisce in quelle ricerche, e la cui lingua egli riputava affine alla basca ed alle iberiche, alle quali ascrive egli pure l’antico idioma dei Liguri, benchè aggregati dai più alla famiglia delle genti turaniche, tuttavia formano un popolo da quelle affatto distinto in molte parti, come abbiamo accennato (72). Questo nei suoi caratteri fisici, filologici e morali non ha colle stirpi ibero-liguri veruna analogia, tranne nel brachicefalismo; che solo è troppo lontano dal provare l’identità etnografica di due nazioni, che differiscano fra loro per ogni altro aspetto. Tanto più che le ultime osservazioni sul cranio ligure e su quello dei Baschi, coi progressi nella lingua basca, unica reliquia incontestabile degli idiomi della famiglia iberica, paragonate a quelle continuate sui Turanici e sui Finni conducono a conclusioni recisamente negative, rispetto alla loro affinità.

All’opinione dell’origine turanica dei Liguri si oppongono altre osservazioni di fatto, che non mi paiono senza importanza: fra cui l’assenza assoluta delle costruzioni, e di stazioni lacustri dì ogni genere dalle contrade abitate dai Liguri, e dalla Provincia romana di questo nome; mentre ne abbondano gli avanzi nell’Emilia, nella Lombardia e nella Venezia, ed accennano a differenza di origine dei loro abitatori antichissimi (73). Quindi la facilità singolare già da noi ricordata, con cui le razze turaniche si lasciarono assimilare, assoggettare ed anche distruggere in tutta Europa dagli Ariani, mentre le stirpi liguri opposero una resistenza formidabile, accanita e secolare fin quasi al principio dell’era volgare, conservando anche sotto Roma molti elementi dell’antica nazionalità, che colla dissoluzione dell’impero d’Occidente ripresero l’antico vigore, benché con diverso indirizzo corrispondente alle mutate condizioni politiche, sociali e civili. La floridezza medesima, a cui nella navigazione, nel commercio e nella potenza marittima si sollevarono i Liguri nel medio evo e nell’età moderna in confronto delle stirpi turaniche dell’antica e moderna Europa, dovunque non si mescolarono coi popoli di sangue ariano sono un nuovo argomento della diversità della loro origine etnografica; per cui ci sembra di non Potere in alcun modo ammettere la teoria di Nicolucci e dei suoi seguaci sull’origine turanica dei Liguri. I quali per noi sono di sangue iberico, vennero in Italia da Occidente e da Mezzodì come gli Iberi, e forse direttamente dall’Africa nella Spagna e da questa in Italia, non marcando negli antichi e nei moderni scrittori indicazioni che avvalorano 18 teoria dell’origine africana dei Liguri.

Lasciamo l’opinione di G. Villani, secondo cui i Liguri sarebbero venuti in Italia col mitico Atlante, uno dei cui figliuoli sarebbe stato un Italo, che diede il nome alla penisola, mentre egli avrebbe fondata Fiesole, perché una di quelle tradizioni che non hanno valore dinanzi alla critica storica. Ma, che sotto le dinastie egiziane XVIII, XIX e XX i popoli abitatori delle coste europee del bacino occidentale del Mediterraneo mantenevano relazioni amichevoli coi Libi dell’Africa è un fatto accertato dai monumenti. La tradizione riferita da Pausania (X, 17) nota, che i primi stranieri passati nell’isola di Sardegna furono Libi condottivi da un Sardus (che potrebbe benissimo essere il Sardus Pater delle Medaglie sarde), che si fusero cogli indigeni; e a cui vennero ad unirsi dalla Sicilia delle genti iberiche sotto gli auspizi di un Norax, ai quali la Pubblica fama attribuiva la fondazione di Nora, e alcuni moderni anche quella delle singolarissime e in parte misteriose costruzioni dette Nuraghi. A quelle genti iberiche vennero poi a congiungersi nuovi Libi, i quali rimasero prevalenti nell’isola, e di cui alcuni passarono anche nella Corsica e sul continente col nome di Sordoni. Ora, un somigliante complesso di tradizioni debbe pure avere qualche fondamento di verità. Quindi la somiglianza del nome Libuas, Ligyes e Liguas, con cui sono dai Greci nominati i Liguri, con quello dei Libi e Rebu; la Bocca libica del Rodano posseduta ancora nel IV secolo a C. dai Liguri; i Libicii della valle del Po, i Libui del Veronese e Bresciano di Livio, ancora nel IV secolo a. C.; e secondo alcuni l’analogia di Ligyes con Lixus, fiume ragguardevole della Mauritania e l’opinione, che omai può dirsi un fatto acquistato alla scienza, che i Liguri appartengono ai popoli della famiglia iberica, sono tutti argomenti più o meno sicuri della loro origine africana (74), propugnata da molti ed illustri scrittori moderni.