Cairo nella storia della Liguria e della Nazione

di Piero Angelo Tognoli (Lagorio, 1971)

Prefazione del professor Gian Carlo Ceriana

Passato e presente convivono in Val Bormida armoniosamente, sintesi della lunga storia di questa terra rugosa che scinde e contemporaneamente riunisce il Piemonte e la Liguria.
Due regioni diverse per popolazioni e civiltà che trovano però qui, attraverso ai facili gioghi appenninici e le pigre anse dei torrenti, il punto di conversione e di fusione.
La Val Bormida in generale e il cairese in particolare hanno in loro la tenacia langherola e l'intraprendenza ligure.
Scavare nel carattere dell'abitante di Cairo è un poco rifare la storia interessantissima di queste due regioni.
Ciò ha fatto il Tognoli in una sintesi chiara, precisa, avvincente, in cui non ci si perde nei particolari inutili propri delle "dotte" monografie di città e paesi più o meno conosciute, ma si segue un preciso filone storico, geografico ed economico che permette una chiara dimostrazione di quanto sinteticamente dicevo all'inizio di questa presentazione.
Scorrendo le pagine di questa pubblicazione si comprendono chiaramente i perché di tanti reperti storici di differenti epoche.
Dai numerosi ponti romani, indice di una ben precisa e ampia viabilità legata a motivi di ordine militare, agli anneriti ruderi di ferriere che rischiararono queste valli nell'alto medio evo di una attività artigianale insospettata, alle rocche aleramiche simboli di una riorganizzazione feudale, che coi conventi trasformano l'economia della valle, agli atti ingialliti su vecchie pergamene che indicano un rapido sorgere e fiorire di liberi e semiliberi raggruppamenti urbani, quelli che sogliono chiamarsi comuni rustici da cui sfavilla uno spirito di libertà che, talvolta soffocato per lunghi secoli, risorge sempre più svettando dalle ceneri quando i grandi commutamenti storici lambiscono colle loro ali le Bormide, dalla marcia rivoluzionaria di Napoleone al nucleo garibaldino cairese e particolarmente rocchettese distintosi col generale in America, che trova poi in Abba il suo più celebre, ma non unico esemplare.
Infine alle numerose recenti croci che nella verde circostante campagna e pei sentieri delle incombenti colline testimoniano il sacrificio, il contributo di sangue dato dai Cairesi alla Resistenza.
Mentre gli imponenti complessi industriali sono reperti di un futuro tecnologico che si preannuncia ampio e gravido di conseguenze,
È un lungo discorso che il Tognoli sviluppa passando dai rapporti regionali al campo nazionale con evidenza e senza fratture.
E non è stato certamente un lavoro facile.
Poca e frammentaria la bibliografia, talvolta contradditoria, dislocata nei più impensati luoghi la documentazione diretta.
Ma così Cairo ha finalmente una sua opera storica, utilissima a tutti coloro che abitano in questa terra, indispensabile a chi voglia approfondire le varie problematiche presenti e passate.

Cairo Montenotte, gennaio 1971
Prof. Gian Carlo Ceriana

Nota dell'Autore

Accingendomi a scrivere la storia di Cairo, non posso non rivolgere un reverente pensiero al valente G.B.Rossi, al generoso cairese Ettore Zunino e a quanti hanno trattato la storia delle cose nostre.
Non ho la pretesa di presentare una storia completa e perfetta di Cairo, ma soltanto di ricostruirne in modo ordinato i tratti più salienti dalle origini ai giorni nostri..
Il lettore vorrà scusarmi se nella dissertazione troverà qualche inesattezza.
Sarò infinitamente lieto se mi verranno indicati eventuali errori o lacune.
L'argomento è complesso, non solo per i miei modesti mezzi, ma anche perché mancano bibliografie complete e la documentazione, quando esiste, è dislocata nei posti più disparati e la sua interpretazione è laboriosissima.
Mi auguro che questo modesto scritto stimoli qualche valente studioso a trattare in modo più efficace questo argomento che appassiona ogni cairese, sì da far piena luce su molti punti ancora oscuri della nostra terra: "nobilissimi civis est argumenta patriae suae cogitare".

Rocchetta di Cairo, gennaio 1971
Piero Angelo Tognoli

Della mia carissima mamma questo lavoro alla memoria dedico