Cairo nella storia della Liguria e della Nazione, di Piero Angelo Tognoli

I marchesi di Saluzzo

Nel 1322 i marchesi Del Carretto, sopraffatti da numerosi debiti, furono costretti a cedere gran parte dei loro beni.
Con istrumento, rogito notaio Gallina Guglielmo di Gorrino, Manfredino fece donazione al Marchese di Saluzzo Manfredo IV dei castelli e dei luoghi di Cairo, Rocchetta, Cortemilia, della terza parte di Carcare e di una parte di Altare.
In cambio Manfredo IV si assunse l’obbligo di pagare lire 9.000 genovesi ai creditori dei: Del Carretto e a sborsare lire 9.000 astesi agli stessi Del Carretto dando loro in feudo alcuni castelli e terre.
Con atto 16 marzo 1325, rogito (sotto il portico della casa di Guglielmo Occello) notaio Laureto di Carmagnola, Manfredo IV, per premiare i servizi di Francesco Mulazzo di Cairo, gli fece dono di una terra in Montenotte.
Manfredo IV ebbe dalla prima moglie Beatrice di Savoia un figlio di nome Federico e dalla seconda, Isabella Doria, tre Manfredo, Teodoro e Bonifacio.
Il vecchio Marchese influenzato e dominato dalla giovane moglie Isabella mutò l’ordine di successione posponendo il diritto di primogenitura di Federico in favore di Manfredo, anzi procedette addirittura alle varie suddivisioni "prae mortem" dell’asse patrimoniale.
Nacquero pertanto, discordie e lotte tra padre e figli che cessarono solo mercè la mediazione di Amedeo, conte di Savoia, e di Guglielmo di Biandrate.
Con la riconciliazione, avvenuta il 29 luglio 1332, a Federico furono riconosciuti i suoi diritti e gli fu destinato il marchesato di Saluzzo.
Manfredo IV, il 17 agosto 1333, riconfermò alla Comunità di Cairo tutti i beni elargiti dai Del Carretto.