Preizi

La cauzagna

"La cauzagna", romanzo autobiografico di Rosilde Chiarlone:


Indice del libro

Cimarello ("Il cavallo non domato diventa intrattabile e il figlio abbandonato a se stesso diventa un rompicollo...")

Vita sulla collina ("Le feste di Carnevale giungevano in tempo per non farci sentire di pietra. Giungevano quando fuori il prato era bianco, i campi erano bianchi e non dicevano niente...")

Il pino del termine e le cicale ("Mariul diceva bene, Gigia sapeva tutto e anche mia madre, ma io non lo domandai ne' all'una ne' all'altra e la ragione c'era...")

La cuntana del nonno ("Il sole sulla collina inaridiva ma non bruciava; il sole non ha riguardi, ne' fa distinzioni; cosi' cadeva sulle stoppe gia' morte e aride, sui gerbidi assetati...")

Sghinza, Lancetta, Losna e Trippa ("Era luglio e l'aria profumava di fieno; di sera con l'umidita' della notte profumava di piu'...")

La Madonna del Todocco ("Trippa si sforzava di convincere mio nonno che non erano stati i girovaghi a rubare gli ori alla Madonna...")

Gli occhi grandi di Mariul ("I vestiti di Mariul sono sul pino! Cosa dici, Cichito? Che mi venga un accidente se...")

La malattia ("L'estate se ne andava e i giovani avevano dentro l'angoscia dei cattivi presagi...")

I venturini ("Io ero guarita; la Madonna del Todocco ha fatto la grazia, diceva mia madre; l'estate se n'era andata e io avevo perso il piacere di assistere a due grandi avvenimenti che tutti gli anni aspettavo con impazienza: la trebbiatura sull'aia e il passaggio dei venturini della zona alta...")

Ma Fredo, il granatiere, non c'era ("Giunse l'inverno e quell'anno alle veglie vennero anche Drea e Berto, i due fratelli della Moglia Verde...")

La tristezza della nonna ("Fredo riparti' a testa bassa; a salutarlo sulle soglie non c'era nessuno, ma tutti lo spiavano dietro i vetri delle finestre...")

Le api di Don Fiorino e Tolo il Folo ("Venne una primavera asciutta; la siccita' in primavera e' una rovina per la campagna..")

Alla Moglia Verde ("Mia nonna fu la prima a uscire di casa perche l'avevano chiamata a dire il rosario...")

Le cose sono come sono ("L'influenza passo', ma i visi erano pallidi e non ridevano: i campi di grano avevano le chiazze gialle e i prati erano sbiaditi...")

Fredo e Ghitul ("Ad agosto, negli armadi a muro, sotto chiave, qualche bottiglia c'era ancora, ma nelle cantine le botti suonavano come campane...")

Per me, zio Nando e' morto ("Passo' l'estate e venne l'autunno quello o un altro; come sempre le foglie morte degli alberi volteggiavano per l'aria azzurra e trasparente...")

Pedro voleva essere un morto di rispetto ("Il Giudice quell'inverno o forse un altro rese l'anima a Dio o al Diavolo. Di rosari ne avevamo detti due interi per dargli requie...")

Badis u shterau ("Badis Shterau, il Sotterramorti, nel cimitero di Niola veniva volentieri...")

Tolo ("Sulla tomba di Pedro Giudice la terra era ancora fresca, quando a Cimarello accadde una cosa grave quanto inaspettata; colpi' tutti da lasciarci sbalorditi e muti, ma piu' di tutti colpi' noi...")

Con la vita non si ragiona, si fanno i conti ("La faccia larga della luna faceva impallidire di vergogna le stelle; i cani abbaiavano la malinconia della notte e la luna rideva...")

Un fiasco, Ghitul e Mariannina del Papa ("16 gennaio: San Sebastiano, il sole giunge al ritano; ma la neve e' ancora alta a solatio...")

Il mal di costola di Fredo ("Io questa porta la spacco con la scure se non aprite. Ho voglia di dormire. Aprite. Sono stanco, le gambe non mi reggono piu'...")

La terra eravamo noi ("L'occhio del cielo guardava la terra innamorato e la vecchia terra si vestiva a festa per piacergli; ammorbidiva il suo volto grinzoso, smussava le sue asprezze e ancora una volta offriva il grembo, infaticabile perche' fosse fecondato...")

Sia fatta un'altra volta la volonta' di Dio ("La terra cominciava a scaldarsi, trasudando umidita'; l'afa era opprimente...)

Il Signore' ("L'estate giunse malata, piovosa e fece venire la muffa al grano: le spighe erano sottili e leggere; stavano diritte come lance verso il cielo e il loro brusio chiassoso sapeva di fame...")

Terra stanca ("All'arresto del Signore', quell'estate, come novita' si aggiunse...")

Nozze e lacrime ("Alla fine di ottobre, quando la primavera passa come un fantasma senza lasciare ne' profumi, ne' colori, nacque la figlia di Giuspone...")

Mariul a posto ("Non e' una storia, Mariul e' a posto e anche ben avanti...")

Rosario di un giro ("E' morto Trippa! E' morto alla Sorba, sotto il portico, nel fogliame...")

Nata femmina ("Venne la primavera, ma non porto' bene a Cimarello e tanto meno a casa nostra. Mia nonna parti' per la Francia...")

Poca brega ("Gigia quella primavera incomincio' a ripetere la cantilena...")

Soli a Cimarello ("Giunse una bella estate, calda come volevamo noi; i contadini vogliono estati che siano estati e inverni che siano inverni...")

Il posto in fabbrica ("Giuan a dire il suo parere sulla fine di Berto della Moglia Verde non c'era, perche' da un anno lavorava in una industria chimica che allineava i suoi padiglioni lungo le rive del fiume grande, lontano dalla nostra borgata una ora di cammino e un'altra di treno...")

Metamorfosi ("Prima della semina, torno' mia nonna dalla Francia...")