Le stirpi ibero-liguri nell'Occidente e nell'Italia antica

Liguri: § IV

I primi scrittori, che fecero menzione dei Liguri furono i Greci, i quali ne ebbero vaghe notizie dai Fenici, che fino al secolo VIII a. C. navigavano quasi esclusivamente per ragion di commercio nel bacino occidentale del Mediterraneo, tranne nel mar Tirreno, dove prevalevano gli Etruschi; fatta eccezione di Cuma, la sola colonia greca in quel tramo di ma, che sostenesse gloriosamente il nome ellenico fin dal secolo XI. Ma quelle informazioni non erano degne di fede nei particolari, sapendosi che i Fenici ed i Peni per gelosia di commercio spargevano su quel tratto di mare falsi: e spaventevoli racconti di mostri marini, torrenti di fuoco, luoghi innavigabili e somiglianti favole per tenerne lontani i Greci, ricorrendo anche alla violenza contro quelli che ardivano drizzarvi la prora delle loro navi, fino ad assalirle come pirati, pur di tener celati i loro viaggi ed esclusivi i loro commerci in quelle contrade. Più tardi nel VII e VI secolo a. C. i Focesi e Samioti apersero relazioni commerciali cogli abitatori delle coste dell’Iberia orientale e della Gallia meridionale, che erano quasi tutti Iberi e Liguri, senza però riportarne informazioni di vera importanza e circostanziate; le quali non si ebbero con qualche sicurezza prima del III e Il secolo a. C. per opera dei Romani dopo la terza guerra punica nella metà del secondo.

Esiodo del IX secolo, che primo fa menzione dei Liguri, di loro il nome di Libuas che i più leggono Liguas e Ligoas, e li considera come la principale nazione dell’Occidente (9). Eschilo nel Prometeo (10), già colloca i Liguri nella Provenza attuale nel secolo XIV a.C., e dà lode d’intrepido al loro esercito, che Ercole riuscì a superare soltanto coll’aiuto materiale degli iddii. Erodoto (V sec. a. C.) nell’Iberia meridionale non conosce che Cineti o Cinesii, creduti con lamento di origine africana, e quindi sulla costa orientale Iberi e Liguri (Ligues) (11). I Celti pone ancora Erodoto ad occidente delle colonne dei Cinesii, ricordandone una sola città, ma entro terra; ed Ecateo del V e VI secolo a. C., geografo tenuto in grande considerazione dagli antichi ed anteriore ad Erodoto, ricorda la città di Sicana nell’Iberia; e, sulle sponde orientali dell’Iberia e sulle meridionali della Gallia fino alla Tirrenia in Italia, non vede che Liguri ed Alberi, collocando sempre i primi sulla marina, dove pone la Ligistica e Ligustica: dice Massalia, città della Ligustica vicino alla Celtica, ma non nella Celtica, e confermalo Timeo colle stesse parole (12). Sofocle nomina la Ligustica fra le contrade dell’Occidente, visitate da Trittolemo, ed Euripide dà a Circe l’appellativo di Ligustica (13). Antichi scrittori, tra cui Stefano di Bisanzio, ricordano una città Ligustina nel bacino del Guadalquivir, non lungi dal fiume Tartesso (Betis o Guadalquivir) il quale secondo Avieno esce dal lago logistico, cioè lo attraversa (14). Ed è appunto dal bacino di questo fiume, che pare siano partiti da prima i Liguri, pressali da mezzodì e da occidente da altri popoli, per gettarsi sui Sicani, situali sul fiume Sicano (Xucar dei moderni e Sacro dei Latini); il quale mette nel Mediterraneo al sud di Valenza, ben 150 chilometri dalla foce dell’Ebro, a due terzi della costa orientale della Spagna al sud dei Pirinei orientali. Questo fatto, che, rispetto alla espulsione Lei Sicani, è attestato in termini chiarissimi da Tucidide (15) e da altri scrittori, afferma in modo reciso la presenza dei Liguri, se non nell’interno, certamente sulle coste orientali della Spagna meridionale in età antichissima, che alcuni fanno salire fino al XX secolo a. C., e non ^ certamente Anteriore al XVI (16).

Sciano da Chio, creduto autore di una descrizione della Terra, e prima di lui Timeo, scrisse che la colonia greca di Emporium (ora Ampurias) nella Spagna era stana fondata nel paese Lei Liguri da coloni massilioti; il che lascia credere, che nei tempi, immediatamente successivi alla vittoria sui Sicani, prevalessero i Liguri e si avanzassero su tutta la costa del fiume Sicano verso tramontana; di cui successivamente abbandonarono una parte agli Iberi fino ad Emporium, coi quali contemporaneamente coesisterono lungo tempo da Emporium al Rodano (17). Eratostene, il quale riunì nella sua geografia le principali notizie conosciute in quel secolo (III, a. C.), nello accennare le tre grandi penisole del Mediterraneo, dopo l ellenica e l italica, nomina per terza la Ligustica, che diceva estendersi fino alle colonne d’Ercole dove è l’Iberia; osservando ancora, che il mare ad ostro della Gallia fu chiamato ligustico dal fatto, che le sponde meridionali della medesima furono anticamente occupate dai Liguri, indicati generalmente (come i primi abitatori storici ed il popolo prevalente in quella regione prima dei Celti (18). Allo stato attuale della scienza, è superfluo osservare, che la critica non accetta somiglianti indicazioni geografiche senza benefizio di inventario e che parecchie di esse sono contraddette dai moderni e talora anche dagli antichi, specialmente nei particolari. Ma non è meno vero che, fatte le debite riserve, giovano a farci conoscere quali erano le cognizioni correnti fra i dotti sopra i popoli ed i luoghi testè ricordati, ed a fornirci quella relativa morale certezza almeno nei generali, che in cose così lontane è tutto quello che ragionevolmente possiamo pretendere; perciocchè quelle opinioni, spogliate della parte evidentemente favolosa, non potevano mancare di qualche fondamento di verità.